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Dall’Assegno Sociale alla Pensione, quando (e come) si può fare: ti spettano anche gli arretrati

L’Assegno sociale rappresenta una forma di sostegno economico per coloro che, raggiunta l’età pensionabile, non dispongono dei requisiti contributivi necessari per accedere alla pensione di vecchiaia.

Questa misura è destinata a individui con redditi particolarmente bassi, fissando un limite massimo di reddito annuo al di sotto del quale è possibile beneficiarne. Tuttavia, molti non sono a conoscenza della possibilità di transizione dalla ricezione dell’Assegno sociale all’ottenimento della pensione di vecchiaia.

La situazione cambia radicalmente per chi, come nel caso citato nell’introduzione, scopre in età avanzata di aver accumulato i contributi necessari per la pensione di vecchiaia. Questa opportunità si apre grazie alle normative che permettono l’accesso alla pensione contributiva pura a partire dai 71 anni con un minimo di 5 anni di contributi versati.

La peculiarità sta nel fatto che tale opzione elimina il vincolo dei 20 anni minimi richiesti in altri casi, aprendo nuove prospettive per chi ha versato contributi anche in età più avanzata.

Dall’assegno sociale alla pensione

Il passaggio dall’Assegno sociale alla pensione decretato dalla legge offre due strade principali: la prima prevede una domanda standard con decorrenza immediata dal mese successivo alla presentazione; la seconda consente invece ai richiedenti eleggibili come contributivi puri la retroattività al compimento dei 71 anni. Quest’ultima opzione può tradursi in un significativo vantaggio economico grazie agli arretrati dovuti dalla differenza tra l’importo dell’Assegno e quello della nuova prestazione.

Pensione sociale e non
Quando prendere la pensione sociale? (SenzaFrontiereOnlus.it)

La decisione tra mantenere l’Assegno o optare per la conversione nella pensione dipende da vari fattori quali l’ammontare dei contributi versati e il loro valore effettivo. Generalmente, se i requisiti sono soddisfatti e i calcoli favorevoli, il passaggio risulta essere una scelta vantaggiosa sia dal punto vista economico sia sotto il profilo della sicurezza finanziaria a lungo termine.

Le opportunità offerte dalle normative vigenti consentono variazioni sul tema delle agevolazioni legate all’avere figli o sulla scelta del coefficiente più favorevole nella liquidazione della prestazione. Tali meccanismi mirano ad ottimizzare le condizioni dei futuri beneficiari aumentando così gli importi percepite o anticipando l’età d’uscita dal lavoro.

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