SALUTE E BENESSERE

Le complicazioni (poco conosciute) del reflusso: così condiziona molto della tua vita

Il reflusso gastroesofageo è una condizione medica diffusa, caratterizzata dal ritorno del contenuto gastrico nell’esofago, che può causare sintomi sgradevoli e, in alcuni casi, portare a complicazioni più serie.

Questa patologia colpisce una vasta porzione della popolazione globale e presenta un’ampia gamma di manifestazioni cliniche.

Negli Stati Uniti si stima che circa il 40% della popolazione soffra di malattia da reflusso gastroesofageo in varie forme. La prevalenza è uguale tra uomini e donne con un picco di incidenza intorno ai 35-45 anni. Le forme più gravi con complicanze tendono a essere meno frequenti nei giovani rispetto agli anziani.

Sebbene il reflusso gastroesfogeo sia comunemente associato a sintomi gestibili attraverso modifiche dello stile di vita o terapie farmacologiche mirate, non bisogna sottovalutare le possibili implicazioni a lungo termine sulla salute dell’apparato digerente.

Le complicanze possono variare da lievi irritazioni fino a condizioni precancerose come l’esofago di Barrett; pertanto è fondamentale un monitoraggio costante dei sintomi e consultare uno specialista per valutazioni approfondite qualora si presentino manifestazioni persistenti o aggravanti.

Reflusso gastroesofageo: quali sono le possibili complicazioni?

I sintomi più comuni del reflusso gastroesofageo includono il bruciore retrosternale (pirosi), il rigurgito e la sensazione di risalita di materiale acido lungo l’esofago. Inoltre, alcuni pazienti possono sperimentare spasmi esofagei acuti che causano dolore toracico simile a quello dell’angina pectoris. La disfagia, ovvero la difficoltà nella progressione del cibo lungo l’esofago, rappresenta un altro segnale tipico della malattia.

Reflusso, tutti i sintomi indesiderati (SenzaFrontiereOnlus.it)

Oltre ai sintomi classici legati direttamente all’apparato digestivo, esistono manifestazioni atipiche con localizzazione extra-esofagea. Tra queste troviamo disturbi che colpiscono gola e apparato respiratorio come raucedine, disfonia, asma e tosse cronica. Questi problemi derivano dalla risalita dell’acido gastrico fino alla gola dove viene nebulizzato dall’aria respirata e può raggiungere i polmoni provocando specifiche complicanze.

Le lesioni alla mucosa esofagea rappresentano una delle principali preoccupazioni legate al prolungato contatto con i succhi gastrici acidi. L’esame endoscopico può rivelare diversi livelli di gravità delle lesioni esofagee: dalle piccole erosioni isolate fino alle ulcere perforanti.

L’esofago di Barrett è considerata la complicanza più grave associata al reflusso gastroesfogeo poiché comporta una trasformazione metaplasica delle cellule dell’esofago in cellule simili a quelle dello stomaco. Questa condizione può evolvere verso uno stadio precanceroso ed è presente nel 10% dei pazienti affetti da questa patologia.

Alessandro Fabiani

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