Caldo ed emicrania Caldo ed emicrania

Con il caldo aumentano gli attacchi di emicrania: “Cosa fare per evitarli”

Un gruppo di ricercatori delle facoltà di Medicina delle Università di Cincinnati e del Mount Sinai Institute, in collaborazione con la “Errex Inc”, ha condotto uno studio che conferma il legame tra l’innalzarsi delle temperature e l’aumento della probabilità di soffrire di attacchi di emicrania.

Analizzando oltre 70.000 dati dai diari delle cefalee di circa 700 pazienti con emicrania e incrociandoli con le ricognizioni meteorologiche regionali, è emerso che per ogni aumento della temperatura di 5 gradi, la possibilità di insorgenza dell’emicrania aumenta del 6%.

Questi risultati saranno presentati al 66esimo meeting annuale dell’American Headache Society a San Diego, California.

Vincent Martin, direttore del Centro Cefalee dell’Università di Cincinnati e presidente della National Headache Foundation, sottolinea il ruolo del cambiamento climatico come uno dei fattori scatenanti più comuni per l’emicrania.

La ricerca evidenzia non solo i meccanismi alla base dell’emicrania ma apre anche nuove prospettive terapeutiche.

Caldo ed Emicrania: uno studio rivela nuove correlazioni

Antonio Russo, professore ordinario di Neurologia all’Università della Campania Luigi Vanvitelli, mette in evidenza un aspetto cruciale dello studio: l’indagine sull’utilizzo dei nuovi farmaci per il trattamento dell’emicrania. In particolare si parla del Fremanezumab, un anticorpo monoclonale che blocca il CGRP (peptide correlato al gene della calcitonina), una proteina responsabile della trasmissione del dolore nel corso degli attacchi emicranici.

Somministrato tramite iniezioni sottocutanee ogni 30 giorni o ogni 3 mesi a seconda delle esigenze dei pazienti, questo farmaco ha mostrato efficacia nel contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sull’insorgenza degli attacchi emicranici.

Il legame tra clima e salute umana è antico quanto la medicina stessa; già Ippocrate credeva nella stretta connessione tra questi due ambiti.

Caldo mal di testa
Caldo ed emicrania, come funziona la situazione? (SenzaFrontiereOnlus.it)

Oggi questo studio conferma quanto le condizioni atmosferiche influenzino significativamente l’insorgenza dell’emicrania in tutte le regioni degli Stati Uniti. Al Peterlin, coautore dello studio e già meteorologo capo presso il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti commenta su come i risultati possano aprire nuove strade nella prevenzione degli attacchi emicranici scatenati dalle condizioni atmosferiche.

L’introduzione della terapia con anticorpi monoclonali contro il CGRP rappresenta una speranza significativa per ridurre l’impatto negativo – il cosiddetto burden – dell’emicrania sulle attività lavorative, familiari e sociali dei pazienti. Antonio Russo enfatizza come questo miglioramento nella qualità vita sia un obiettivo primario verso cui indirizzare tutti gli sforzi clinici e di ricerca nel campo delle cefalee.

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