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Pensione, chi fa uno di questi lavori ci va molto prima degli altri: la lista aggiornata

Non tutti i lavoratori hanno la stessa strada verso la pensione. Alcuni, grazie alle loro professioni, possono accedere a misure di pensionamento anticipato.

Queste misure rappresentano un tentativo da parte dei vari governamenti italiani nel corso degli anni di riconoscere le sfide particolari affrontate dai lavoratori in certe condizioni.

Oppure di affrontare settori professionali attraversando la strada verso la pensione con maggiore flessibilità rispetto agli standard generalmente applicati.

Questo articolo esplora le categorie di lavoro che permettono un accesso privilegiato alla pensione e i requisiti necessari.

Pensione: chi va in anticipo

I lavori usuranti sono definiti dal Dlgs n. 67 del 2011 e comprendono mansioni in ambienti particolarmente difficili come gallerie, miniere, o in condizioni di alta temperatura. Anche i lavoratori notturni rientrano in questa categoria se soddisfano determinati criteri relativi all’orario e alla frequenza del lavoro notturno.

Parallelamente, esiste un elenco di professioni considerate gravose, aggiornato dalla legge di Bilancio 2022. Tra queste troviamo operai dell’industria estrattiva, personale infermieristico ospedaliero a turnazione continua, insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido, fino ad arrivare ai pescatori e ai lavoratori del settore siderurgico.

Pensione in anticipo (SenzaFrontiereOnlus.it)

Per chi ha svolto questi tipi di lavoro ci sono principalmente due vie per andare in pensione prima: Quota 41 e l’Ape Sociale. Quota 41 è riservata a coloro che possono vantare almeno 41 anni di contributi indipendentemente dall’età; tuttavia è accessibile solo ai lavoratori inclusi nell’elenco delle professioni gravose definito dalla legge n. 205 del 2017.

Diversamente l’Ape Sociale si rivolge a chi ha raggiunto i 63 anni e 5 mesi d’età con almeno 36 anni di contributi ed è stato impiegato per un numero sufficiente di anni nelle professioni gravose riconosciute anche dalla legge di Bilancio del 2022.

Per coloro che appartengono alla categoria dei lavoratori usuranti esistono ulteriori agevolazioni nel raggiungimento della pensione. Una possibilità è quella della cosiddetta Quota 97,6 che consente l’accesso alla pensione all’età di 61 anni e sette mesi con almeno trentacinque anni di contributi; importante è il requisito aggiuntivo secondo cui la somma tra età anagrafica e contributi deve essere almeno pari a 97,6.

Inoltre, vi sono specifiche disposizioni per i lavoratori notturni basate sul numero effettivo delle notti lavorate che possono variare il requisito anagrafico necessario per accedere alle quote previste.

Alessandro Fabiani

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