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I primi risultati del limite in città a 30km/h: gli effetti incredibili a Bologna

La città di Bologna ha adottato una misura che, nonostante le controversie, sta dimostrando i suoi frutti in termini di sicurezza stradale: il limite di velocità ridotto a 30 km/h.

Questa iniziativa, poco gradita da una parte della cittadinanza e criticata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, si sta rivelando un successo per la sicurezza dei cittadini.

Si è assistito anche a un calo dell’inquinamento legato al traffico urbano del 23%. Questo dato smonta le teorie secondo cui limitare la velocità a 30 km/h potrebbe aumentare l’inquinamento atmosferico. Al contrario, Bologna ha sperimentato anche un aumento dell’utilizzo del bike sharing del 92%, segno di una trasformazione nelle abitudini di mobilità dei cittadini verso opzioni più sostenibili.

L’aumento dell’utilizzo delle biciclette (+12%) testimonia una tendenza verso forme di mobilità alternative all’auto privata. Nonostante ciò, è stato registrato anche un incremento degli incidenti che hanno coinvolto i ciclisti (+13,77%), suggerendo la necessità di ulteriormente migliorare l’infrastruttura ciclabile per garantire la sicurezza dei ciclisti in città.

I risultati dei 30 km/h

I dati relativi ai primi sei mesi dall’introduzione del limite a 30 km/h mostrano un calo quasi dell’11% degli incidenti stradali e oltre il 10% dei feriti. In particolare, si è registrata una diminuzione del 38% degli incidenti più gravi e un calo significativo dei decessi sulle strade, che hanno raggiunto il minimo storico dal 2013. Queste statistiche indicano chiaramente come la riduzione della velocità possa avere un impatto diretto sulla gravità e sulla frequenza degli incidenti.

Risultati riforma (SenzaFrontiereOnlus.it)

L’assessora comunale alla Nuova mobilità ha espresso soddisfazione per questi risultati preliminari. Sottolineando l’importanza di attendere almeno un anno per tracciare bilancio definitivo delle politiche implementate con “Bologna Città 30”, emerge comunque chiara l’evidenza di una tendenza positiva invertita rispetto agli anni precedenti. La città ha rallentato ma in modo intelligente e strategico, contribuendo non solo alla riduzione degli incidenti ma anche all’avvio di cambiamenti nelle abitudini quotidiane dei suoi abitanti.

In conclusione, i dati relativamente ai primissimi mesi dalla sperimentazione indicano come il limite a 30 km/h stia influenzando positivamente sia la sicurezza stradale sia le scelte ambientali dei cittadini bolognesesi. Con ulteriormente miglioramenti attesi nel futuro prossimo grazie alle nuove politiche sulla mobilità urbana attualmente in fase d’introduzione da parte dell’amministrazione comunale.

Matteo Fantozzi

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