Conoscere i paesi con gli stipendi medi più alti offre una panoramica interessante per chi cerca migliori opportunità lavorative.
Il salario medio, influenzato da fattori come l’economia locale, il costo della vita e le politiche governative, varia significativamente tra i paesi membri dell’OCSE.
Nel 2023, l‘Italia si posiziona al 20° posto nella classifica OCSE degli stipendi medi annui più alti, con un salario medio annuo di 44.893 euro. Questo dato è sotto la media OCSE di 53.416 euro, mostrando una crescita annua modesta del solo 1,8% rispetto al 2022.
Le differenze salariali sono determinate da vari fattori inclusi il quadro normativo sul lavoro e le differenze nell’inflazione tra i paesi. Paesi come Islanda, Lussemburgo e Stati Uniti richiedono salari più alti anche a causa del costo della vita elevato.
I settori dei servizi finanziari, tecnologici e ingegneristici offrono alcune delle opportunità di guadagno più elevate grazie alla loro crescita significativa delle retribuzioni.
L’Islanda domina la classifica con uno stipendio annuo medio di 79.473 euro, seguita da Lussemburgo e Stati Uniti con rispettivamente 78.310 e 77.463 euro annui. Economie sviluppate e servizi ben consolidati giustificano questi elevati livelli salariali necessari per mantenere una qualità di vita adeguata.
All’opposto della classifica troviamo Grecia e Messico, dove gli stipendi medi si aggirano intorno ai 16.600 euro annuali. Queste nazioni affrontano sfide economiche notevoli che contribuiscono a mantenere bassi i salari in settori come quello agricolo e manifatturiero.
In Italia emergono problemi cronici quali la crescita blanda delle retribuzioni nelle grandi aziende e la disparità salariale tra uomini e donne che raggiunge il 7,3%, evidenziando un divario ancora maggiore tra colletti bianchi (9,9%) rispetto a quadri e dirigenti (5,5%).
Esiste un marcato divario salariale tra il Nord e il Sud dell’Italia; regioni come Trentino-Alto Adige and Lombardia godono delle retribuzioni più alte mentre Basilicata registra il RAL più basso.
Il settore dei servizi finanziari ha visto l’incremento retributivo più consistente negli ultimi anni diventando uno dei compartimenti lavorativi meglio pagati nel panorama italiano.
Contrastando le tendenze storiche degli ultimi anni si nota un aumento significativo della RAL per gli operai; tuttavia permangono notevoli differenze rispetto alle figure dirigenziali.
L’aumento della componente variabile nelle retribuzioni indica una tendenza verso maggior remunerazione variabile contribuendo ad innalzare complessivamente le buste paga.
Nonostante massimi storici nell’occupazione nei paesi dell’OCSE l’Italia vede una flessione dei salari real del -6,9% dal 2019 riflettendo una perdita del potere d’acquisto dovuta all’aumento del costo della vita senza corrispondenti aumenti salarial.
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