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Come intestare casa ai figli senza pagare le tasse: tutti i modi previsti dalla legge

Il nostro sistema fiscale offre diverse opportunità per trasferire proprietà immobiliari ai propri figli, evitando o riducendo significativamente le tasse.

Queste opzioni sono particolarmente rilevanti in contesti di separazione o divorzio, dove la redistribuzione dei beni diventa cruciale.

L’onere delle varie imposte ricade sul nuovo proprietario dell’immobile. Tuttavia, nel caso di figli minorenni, i genitori gestiscono il pagamento previa autorizzazione giudiziaria. Per immobili con valore inferiore a 1 milione di euro non si paga l’imposta sulle donazioni; solo l’eccedenza è soggetta al 4%.

La legge prevede esenzioni fiscali per i trasferimenti immobiliari effettuati come parte degli accordi legalmente riconosciuti durante una separazione o un divorzio (L. 74/1987 art. 19). La giurisprudenza conferma che queste esenzioni mirano a facilitare la risoluzione amichevole delle crisi matrimoniali senza gravosi oneri fiscali.

Comprendere queste opportunità può fare una grande differenza nella gestione dei beni familiari durante momenti complessi come una separazione o un divorzio. È sempre consigliabile consultarsi con un professionista qualificato per navigare correttamente nelle acque delle normative fiscali italiane.

Intestare casa ai figli senza pagare tasse: le opzioni disponibili

Quando si effettua una donazione immobiliare, il beneficiario, o donatario, deve normalmente affrontare l’imposta di registro del 9% sul valore del bene. Tuttavia, esiste un’importante agevolazione per chi riceve in donazione la “prima casa”, che riduce l’imposta al 2%. A questa si aggiungono le imposte ipotecarie e catastali, anch’esse soggette a possibili riduzioni.

Tasse casa
Tasse sulla casa (SenzaFrontiereOnlus.it)

I trasferimenti di proprietà tra coniugi o da genitori a figli sono frequenti nelle situazioni di separazione o divorzio. L’obiettivo è spesso quello di ristrutturare il patrimonio familiare minimizzando gli oneri fiscali. È importante sapere che tali trasferimenti possono godere di esenzioni fiscali specifiche se inseriti negli accordi di separazione o divorzio.

Il bonus “prima casa” abbassa notevolmente le imposte dovute: l’imposta di registro scende al 2%, mentre le imposte ipotecarie e catastali sono ridotte a soli 50 euro ciascuna. Per accedere a questo bonus ci sono requisiti specifici relativi alla proprietà delle abitazioni e alla residenza.

Oltre alle tasse governative, bisogna considerare anche il compenso del notaio per la registrazione della transazione immobiliare. Questo costo è generalmente diviso tra le parti coinvolte nel trasferimento.

Durante una separazione o un divorzio può essere conveniente trasferire la proprietà immobiliare come parte degli accordi patrimoniali tra i coniugi. Questo può avvenire in cambio della rinuncia all’assegno di mantenimento o per modificarne l’importo.

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