CURIOSITÀ

Multa per sosta in doppia fila, quando non è mai lecita: in questi casi non devi pagare

La questione della sosta in doppia fila ha sempre generato dibattiti e incertezze tra gli automobilisti. Recentemente, la Suprema Corte di Cassazione ha fornito importanti chiarimenti in merito, negando la legittimità delle multe in alcuni casi specifici.

Secondo l’art. 158 del Codice della Strada, è vietato parcheggiare in seconda fila, con sanzioni che variano a seconda del veicolo coinvolto.

Tuttavia, la situazione cambia quando si tratta di una moto o un motorino che blocca un altro veicolo a due ruote.

In questo caso, non verrà comminata alcuna sanzione se l’ostacolo riguarda solo veicoli simili.

Multa sosta doppia fila: quando non è lecita

Oltre alla violazione amministrativa prevista dal Codice della Strada, chi impedisce l’uscita di un veicolo parcheggiato potrebbe incorrere nel reato di violenza privata secondo l’art. 610 del codice penale. La Cassazione ha precisato che tale reato si configura quando il passaggio viene ostacolato da un altro veicolo; tuttavia, esiste la possibilità di essere assolti per “particolare tenuità del fatto”. È importante notare che la persona offesa può richiedere il risarcimento dei danni subiti.

Una distinzione cruciale viene fatta per i casi in cui il veicolo sia fermo in seconda fila, ma con il conducente all’interno e il motore acceso. In questa situazione, secondo quanto stabilito dalla Cassazione, non si può parlare propriamente di sosta vietata dal Codice della Strada poiché si tratta piuttosto di una fermata temporanea. L’art. 157 definisce infatti la sosta come un’interruzione prolungata della marcia senza il conducente nei pressi del veiculo; al contrario, se il motore è acceso e il conducente pronto a spostarsi se necessario, ciò rientra nella categoria delle fermate temporanee.

Multa per le auto (SenzaFrontiereOnlus.it)

Nonostante ciò, anche una fermata temporanea può causare intralcio alla libera circolazione stradale. In questi casi specifici – dove c’è effettivamente un ostacolo al traffico ma non si applicano le sanzioni previste dall’art. 158 per divieto di sosta – i vigili urbani possono comunque intervenire irrogando multe basate sulla violazione dell’art. 157 del Codice della Strada che punisce chiunque dopo aver fermato il proprio mezzo cagioni intralcio alla circolazione.

In conclusione (anche se non richiesta), questo intervento della Suprema Corte offre una maggiore chiarezza su una tematica spesso fonte di confusione tra gli automobilisti e pone dei paletti ben definiti su cosa costituisca effettivamente una violazione meritevole di sanzione nel contesto delle soste e delle fermate temporanee sulle nostre strade.

Alessandro Fabiani

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