La notizia della chiusura definitiva dell’applicazione Google ha colpito molti utenti in Europa, lasciandoli delusi e preoccupati per il futuro dei loro contenuti audio preferiti.
Con oltre mezzo miliardo di download e una valutazione media di 4,4 stelle su Google Play, l’app si è guadagnata un posto d’onore tra gli amanti dei podcast. Tuttavia, entro la fine di luglio, l’app smetterà definitivamente di funzionare.
Con l’integrazione completa prevista entro breve termine Google mira a consolidare ulteriormente i suoi servizi audio sotto un’unica piattaforma più integrata ed efficiente.
Dal 2016 l’azienda ha sperimentato varie applicazioni nel campo audiovisivo e ora sembra puntare decisamente su YouTube Music come fulcro della sua strategia nel settore dei contenuti audio digitali.
Tuttavia questa transizione non sarà priva di sfide tecniche e logistiche; molti sono gli aspetti ancora da affinare soprattutto riguardanti la ricerca avanzata dei podcast e le limitazioni imposte agli utenti non abbonati alla versione Premium della piattaforma.
È chiaro che mentre alcuni vedono nella chiusura di Google un passaggio forzato verso altre piattaforme meno dedicate o intuitive per i podcasting; altri invece attendono con curiosità le innovazioni promesse da questo cambiamento strategico operato da uno dei giganti tecnologici mondiali.
Google cancella app popolare: la fine di Google Podcasts
Nonostante la chiusura dell’app, Google offre agli utenti la possibilità di salvare e trasferire i propri dati Google Podcasts a YouTube Music, promuovendo questa piattaforma come il nuovo hub per i podcast. Un menu dedicato alla migrazione dei dati appare automaticamente all’avvio di Google Podcasts, dando tempo agli utenti fino al 29 luglio per completare il trasferimento. Questa decisione ha suscitato numerose polemiche tra gli utenti che preferirebbero mantenere separate le esperienze d’ascolto musicale e quella dei podcast.
Molti sono gli utenti che hanno espresso apertamente il loro disappunto per questa scelta.
Tra questi vi sono coloro che non vedono con favore l’idea di utilizzare piattaforme musicali come YouTube Music o Spotify per ascoltare i podcast, desiderando mantenere una netta separazione tra i due tipi d’ascolto. La frustrazione è palpabile anche in commenti provenienti da diverse parti d’Europa, con alcuni che dichiarano apertamente la loro intenzione di non adottare le alternative proposte da Google.
Nonostante le critiche ricevute, Google sostiene fermamente la sua decisione sottolineando come il passaggio a YouTube Music offrirà nuove funzionalità agli utenti, inclusa quella dei video.
Secondo dati raccolti negli Stati Uniti, una percentuale significativa degli ascoltatori settimanali di podcast utilizza già YouTube per questo scopo rispetto a quelli che usavano Google Podcasts. Questo suggerisce che il cambiamento potrebbe essere in linea con le tendenze attuali del consumo multimediale.
